Il
concerto di Evasio Muraro conclude il lungo tour di O tutto o l’amore, splendido quarto disco
solista uscito nel 2010 e inizia al termine della presentazione della ristampa
del libro di Peppo Castelvecchio L’utopia possibile, dedicata alle
esperienze della comunità Il Pellicano. Il contesto in cui avviene il concerto,
all’interno delle attività di Lodi Solidale, e l’impegno e la condivisione di
Evasio Muraro per le battaglie degli “esodati” , la sua La fabbrica in
silenzio
ne è diventata anche l’inno ufficiale,
testimoniano che non ci troviamo di fronte solo ad uno dei migliori
interpreti della canzone d’autore ma anche ad una “bella” persona che cerca di
dare con la musica il proprio contributo all’impegno civile e sociale, come già manifestato in passato con
il recupero di canti di lavoro della Lombardia e di canzoni della Resistenza.
La band che lo accompagna si è costruita e sviluppata durante il tour e
comprende alle voci i Gobar (Cristina
Giambalonga, Renato Pacchioni, Paolo Ronchetti) e i FaNs, un gruppo tutto lodigiano in cui
spiccano un paio di eccellenti jazzisti convertiti al rock’n’roll ovvero
Lorenzo Rota al sassofono e il funambolico Cesare Bernasconi alla batteria. Dal
canto suo Evasio ci presenta un set di circa un’ora con undici canzoni, di cui
ben otto inedite che faranno parte
del suo nuovo lavoro. Si inizia con Vivo tratta da O tutto o l’amore (in un’altra versione
era anche nel primo album da solista Passi del 2000) con l’autore alla chitarra
acustica accompagnato solo dagli ottimi impasti vocali dei Gobar in una
versione quasi gospel. Poi c’è la sequenza di inedito: il primo è Puzzo di fame con liriche
tremendamente attuali ed un suono corposo, aggressivo con un graffiante
sassofono, si prosegue poi con brani
come Scontro tempo, Infinito viaggio, con una bella chitarra
elettrica a ricamare splendidi e “desertici” riff, Giorni, morbida ballata sulla
diseguaglianza e sull’emarginazione, Il mondo dimentica, altra melanconica ballata oppure Contiene
il cielo
quasi un brano “progressive”.
Il pop di Lettera da spedire prima o poi e la toccante e intimista Venti
volte
concludono un set che ha visto protagonista la canzone d’autore tra il folk e
il rock. C’è tempo anche per i bis,
con Lello
dove Evasio solo con la chitarra interpreta uno dei brani più belli di Canzoni per uomini di latta e Se, un inedito dei Settore Out recuperato per O tutto o
l’amore,
dove i FaNs lo affiancano in un notevole crescendo. Band e cori all’altezza di
un ottimo concerto che è andato diritto sia alla testa che al cuore. Tra
l’altro con questa stessa band Evasio Muraro ha registrato un nuovo album che è in fase di lavorazione,
con le importanti collaborazioni di Michele Anelli in fase di registrazione e
Chris Eckman, leader e frontman dei Walkabouts in quella di produzione, la cui
uscita è prevista nella primavera di quest’anno: dopo quanto sentito ci
aspettiamo un’altro grande disco. (Giuseppe
Verrini, Buscadero, gennaio 2013)
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