domenica 13 gennaio 2013

L'ultimo colore del 2012, il primo del 2013.


Il concerto di Evasio Muraro conclude il lungo tour di O tutto o l’amore, splendido quarto disco solista uscito nel 2010 e inizia al termine della presentazione della ristampa del libro di Peppo Castelvecchio L’utopia possibile, dedicata alle esperienze della comunità Il Pellicano. Il contesto in cui avviene il concerto, all’interno delle attività di Lodi Solidale, e l’impegno e la condivisione di Evasio Muraro per le battaglie degli “esodati” , la sua La fabbrica in silenzio ne è diventata anche l’inno ufficiale,  testimoniano che non ci troviamo di fronte solo ad uno dei migliori interpreti della canzone d’autore ma anche ad una “bella” persona che cerca di dare con la musica il proprio contributo all’impegno   civile e sociale, come già manifestato in passato con il recupero di canti di lavoro della Lombardia e di canzoni della Resistenza. La band che lo accompagna si è costruita e sviluppata durante il tour e comprende alle voci i Gobar (Cristina  Giambalonga, Renato Pacchioni, Paolo Ronchetti) e i FaNs,  un gruppo tutto lodigiano in cui spiccano un paio di eccellenti jazzisti convertiti al rock’n’roll ovvero Lorenzo Rota al sassofono e il funambolico Cesare Bernasconi alla batteria. Dal canto suo Evasio ci presenta un set di circa un’ora con undici canzoni, di cui ben otto inedite  che faranno parte del suo nuovo lavoro. Si inizia con Vivo tratta da O tutto o l’amore (in un’altra versione era anche nel primo album da solista Passi del 2000) con l’autore alla chitarra acustica accompagnato solo dagli ottimi impasti vocali dei Gobar in una versione quasi gospel. Poi c’è la sequenza di inedito: il primo è  Puzzo di fame con liriche tremendamente attuali ed un suono corposo, aggressivo con un graffiante sassofono, si prosegue poi con brani  come Scontro tempo, Infinito viaggio, con una bella chitarra elettrica a ricamare splendidi e “desertici” riff, Giorni, morbida ballata sulla diseguaglianza e sull’emarginazione, Il mondo dimentica,  altra melanconica ballata oppure Contiene il cielo quasi un brano “progressive”.  Il  pop di  Lettera da spedire prima o poi  e la toccante e intimista Venti volte concludono un set che ha visto protagonista la canzone d’autore tra il folk e il rock. C’è tempo anche per i bis,  con Lello dove Evasio solo con la chitarra interpreta uno dei  brani più belli di Canzoni per uomini di latta e Se, un inedito dei  Settore Out recuperato per O tutto o l’amore, dove i FaNs lo affiancano in un notevole crescendo. Band e cori all’altezza di un ottimo concerto che è andato diritto sia alla testa che al cuore. Tra l’altro con questa stessa band Evasio Muraro  ha registrato un nuovo album che è in fase di lavorazione, con le importanti collaborazioni di Michele Anelli in fase di registrazione e Chris Eckman, leader e frontman dei Walkabouts in quella di produzione, la cui uscita è prevista nella primavera di quest’anno: dopo quanto sentito ci aspettiamo un’altro  grande disco. (Giuseppe Verrini, Buscadero, gennaio 2013)

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